Il decalogo della peggiore Web Agency d’Italia
30 maggio 2017
In
Comunicazione
Le 10 cose un’agenzia di comunicazione non deve fare mai con il Cliente:
- Parlare in modalità Sapientino Scuola, esibendo saccenteria dall’alto dei ben 18 mesi di carriera nel mondo del web marketing… Prima era un’agenzia di casting, vabbè sempre nel ramo pubblicità, no?
- Al contrario, mostrarsi insicuri e rendere palese il fatto che il Cliente è un boccone troppo grande da masticare, della serie “Oddio, e adesso come cavolo facciamo a realizzare tutta questa roba?”.
- Durante il brief iniziale, senza neppure aver chiesto obiettivi e target, proporre subito la soluzione grafica del nuovo sito o l’apertura di un canale social, meglio se il più figo del momento.
- Non fare benchmark, o farlo solo su due concorrenti noti, visti e rivisti.
- Tirare fuori in continuazione problemi sul progetto, senza capire che il problema principale per il Cliente diventa gestire il rapporto con l’agenzia: sembrerà strano ma l’agenzia viene pagata dal Cliente per risolvere i problemi del Cliente e non viceversa.
- Dichiarare di essere un’innovativa Web Agency e avere un sito in flash in stile anni ’90.
- Litigare in diretta, dal Cliente, con offese anche personali tra due o più colleghi dell’agenzia.
- Vendere un temaccio best seller WordPress di ThemeForest (ma tipo con disinvoltura un Avada o un Jupiter), senza nemmeno cambiare font o colori della configurazione base e spacciarlo come un’opera d’arte digitale.
- Aprire un gruppo WhatsApp con il Cliente e intervallare deadline importanti con messaggi vocali registrati allo stadio e foto di gattini.
- Portare uno stagista, mettergli una cravatta, fingerlo Senior e addestrarlo con frasi a caso riprese dalla pagina Facebook Il consulente imbruttito.
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