Vuoi aumentare i fan della tua pagina facebook? Comprali!

Negli ultimi giorni è tornata alla ribalta in rete la diatriba sull’acquisto dei fan su una pagina facebook.

Il meccanismo è semplice: si pagano poche decine di euro a qualcuno che, tipicamente tramite la funzione “suggerisci agli amici”, popola di fan una pagina facebook.

Basta fare una veloce ricerca su google o su ebay per trovare moltissime offerte più o meno serie (mi rifiuto di pubblicizzarle), di cui alcune strutturate a pacchetto piuttosto che con garanzia “soddisfatti o rimborsati”.

Fantastico? Non credo proprio, ecco perchè.



Modalità discount. Con tutto il rispetto per chi lavora nei discount, nei centri commerciali e nei mercati rionali (testati in prima persona), questa dinamica da “prezzo al kg” è imbarazzante, poco professionale e poco etica.


Serietà del merchant. Buona fortuna a tutti coloro che affideranno anche 1 solo euro ai venditori di fan, Vanna Marchi (non) docet…


Click quasi involontario. In molti iscritti fb “pigri” si sta diffondendo il fenomeno di accettazione suggerimento pagina in modo semi-automatico, causato soprattutto dall’influenza sociale del mittente dell’invito (della serie accetto perché me lo segnala Pippo). Questi fan sono meno attivi rispetto a quelli ottenuti cliccando like ponderatamente, magari passando dal sito istituzionale.

La quantità è peggio della qualità. Meglio pochi ma buoni o tanti ma finti? Un fan comprato non necessariamente è un fan reale, figuriamoci un fake.

Scorciatoia da “social media guru” per risultati esorbitanti. Diciamocelo in tutta onestà, l’acquisto di fan serve più a chi deve raggiungere obiettivi commerciali (consulenti, agenzie etc…) o al brand? Quanto è bello pavoneggiarsi con un cliente, mostrandogli numeri mirabolanti ottenuti in così poco tempo grazie a tecniche segrete? Quanto è comodo lanciare una nuova pagina già con una base di fan? Lo so e vi capisco: oggi purtroppo è sempre più difficile conquistare like perché c’è sovraffollamento e una buona dose di assuefazione, ma resistete (vi prego!) alla sirena tentatrice… 🙂

Garanzia sui numeri, non sulla conversazione persone. Avete comprato numeri e non persone appassionate al vostro storytelling. Potranno garantirvi il numero dei fan, ma nessuno potrà mai garantirvi la loro conversazione; nella migliore delle ipotesi l’acquisto di fan genera traffico ma non interesse.

La cosa che mi incupisce più di altre però è il classico atteggiamento italiota da “furbetto” che trova “lo sgamo” per applicare logiche lontane dallo spirito e dalla finalità dei social media e di Internet. Creare e gestire una community comporta tanto tempo, professionalità e strategia: i fan non si comprano, casomai si guadagnano!

Seguite il mio umile consiglio: il social media marketing è un’altra cosa e, se comprare fan dimostra il vostro approccio, forse è meglio starne fuori.

Jacopo Pasquini

Consulente e docente di marketing e comunicazione digitale, specializzato in Web Marketing e UX Design. Ho iniziato a navigare su Internet nel 1997 con un modem 56k, oggi lavoro come freelance per aziende, agenzie, università.

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11 Comments
  • iltommi

    28 dicembre 2010 at 13:48 Rispondi

    ma di che atteggiamento italiota da furbetto parli?

    per poi non parlare delle
    “logiche lontane dallo spirito e dalla finalità dei social media e di Internet”

    “spirito” “finalità” “logiche” ?

    Facebook è un impresa commerciale il cui unico spirito è il profitto.
    A tutti gli specialisti di social marketing
    pongo una domanda:

    ” Possiamo ragionare sul fatto che Facebook stessa non scoraggia minimamente queste pratiche ne mette in atto una serie di meccanismi di controllo per questi fenomeni.?”

    parliamo di questo per favore.

    • Danielevinc

      28 dicembre 2010 at 15:35 Rispondi

      Ciao “iltommi” provo a rispondere alla tua domanda:

      Credo che Jacopo abbia fatto presente un fenomeno che però possa essere ampliato ad un contesto più generale e non solo riferito alla compravendita di Fan Facebook.

      Il fatto che Fb non intervenga su alcune logiche NON credo sia determinato da un loro introito….loro guadagnano su altre cose e non certo sul traffico di Fan!

      La scorrettezza di pratiche poco efficaci risiede in primo luogo nella poca conscenza degli strumenti di chi li acquista.

      Per questo motivo è più facile per profesisonisti( se così vogliamo definirli) approfittare dell’ingenuità e ignoranza per avere facili guadagni.

      Costruire una rete sociale è differente dall’avere un audiance di ascolto. La differenza principale sta nella complessità di interazione che si ha con chi è in ascolto.

      Chi studia il fenomeno dei social media non lo fa solo dal punto di vista tecnologico ma soprattutto dal punto di vista sociale-psicologico.

      La tecnologia è solo un mezzo per raggiungere degli obiettivi. Poco cambia se si ha a che fare con “fan” di Fb o di utenti di una rete aziendale.

      Il concetto principale è che esistono delle modalità di interazione che permettono di essere sempre raggiungibili e facilmente connessi a più cose e persone. Utilizzare interfaccie digitali è differente rispetto ad altre interfacce e la capacità di saper “COME” interagire che fa la differenza tra un esperto ed un dilettante.

    • Doctor Brand

      28 dicembre 2010 at 15:53 Rispondi

      Ringrazio Daniele Vinci per la risposta che condivido e provo a spiegarmi meglio.

      Il problema di base è di natura culturale, come evidenzio anche nella nota su “Volevo Fare il Pubblicitario” di Daniele: http://www.facebook.com/notes/volevo-fare-il-pubblicitario/il-prezzo-della-promozione-sui-social/143158072404537

      L’approccio quantitativo è purtroppo ancora prevalente su quello qualitativo come osserva Giorgio Soffiato:
      http://marketingarena.it/2010/12/28/long-nose-marketing/

      L’atteggiamento italiota da furbetto è quello del “venditore di fumo” che approfitta del contesto culturale (appunto) e della situazione.

      Spero di aver chiarito meglio il concetto…

      Jacopo

      • Cristiano Famà

        29 dicembre 2010 at 12:15 Rispondi

        e soprattutto “L’atteggiamento italiota da furbetto” è ciò che rovina la reputazione dei veri professionisti del settore che sanno dare e creare “valore” a progetti social media.
        ciao
        Cristiano

  • iltommi

    28 dicembre 2010 at 15:02 Rispondi

    @doctorbrand
    Scusa voglio solo chiarire una cosa.
    Io la penso come te.
    Solo che mi faccio anche altre domande.
    Punto.

    • Doctor Brand

      28 dicembre 2010 at 15:54 Rispondi

      Ok Tommy, sei libero anche di pensarla diversamente…ci mancherebbe! 🙂

  • Va

    21 gennaio 2011 at 11:23 Rispondi

    Mi trovo estremamente d’accordo. Gestisco babirussa.it, e-marketplace con tutte le difficoltà che ci sono attualmente, e nell’analisi dei competitor ho notato spesso l’incredibile presenza di fan “assurdi” (ragazzi di fascia d’età molto giovane, piuttosto che persone di interessi totalmente non in-target) ad affollare le pagine facebook di nuovi siti appena creati. Il fenomeno del social è, data la base fiduciaria da instaurare, collegato al tempo e alla durata. Pensare di raccogliere successo [in un periodo, non dimentichiamolo, in cui il conumatore ha più di un problema economico e tende ad analizzare il prodotto venduto e scegliere oculatamente) sulla base della numericità, ovvero al concetto del “lo fanno tutti quindi anche anch’io”, mi sembra un suicidio mediatico. Aldilà del giudizio di merito e di serietà, l’investimento anche di un solo euro per l’acquisto di un fan che non è nè compratore nè interessato al mio prodotto riconduce alla logica dell’utilizzo del tag “sesso” per richiamare utenti – una pratica superata dai motori di ricerca e dagli utenti. Che FB non scoraggi mi sembra allineato alla sua logica, che non è di raffinamento dell’utenza ma di uso (le recenti politiche di cancellazione delle utenze fake mi sembra una bella operazione di mercato, e certo non di correttezza politica). Ad ogni modo, concordo il tuo pensiero e sottoscrivo. Chi vuole crescere nel tempo e creare una solida fanbase porta il suo passo senza barare. I risultati, reali ed economici, si vedono sulla distanza.

  • Ciancio-bonfa

    21 settembre 2011 at 14:03 Rispondi

    Salve,
    io i fans li ho comprati su FacebookFans, e ho ottenuto un 10% di sconto sul mio pacchetto (ora c’e un offerta) vi posso assicurare che mi sono arrivati e sono reali ed italiani, gente attiva ve lo consiglio… se non vi interessa solo aumentare il numero ma anche la qualita dei profili.

  • Ciancio-bonfa

    21 settembre 2011 at 14:16 Rispondi

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