Social marketing business? Yes we can!
A fine gennaio insieme agli ottimi Gianluca Diegoli, Mirko Lalli e Gaetano Torrisi, ho partecipato al workshop “Social marketing business” durante l’evento Internet Better Business, organizzato da Toscanalab e CNA Toscana.
Ci siamo focalizzati sulla pianificazione strategica nei social media, passando in rassegna case history e criticità relative soprattutto al mondo delle piccole e medie imprese. Ecco le slide:
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Vi consiglio di leggere anche il post di Gianluca sul suo [mini]marketing…quando ho visto la mia faccia pensavo di aver sbagliato blog! 🙂
Oppure, se volete, è disponibile il video dell’incontro (il nostro intervento è nei primi 115 minuti):
Ringrazio Fondazione Sistema Toscana per l’invito e ringrazio tutti i presenti, in particolare gli impavidi (semi)volontari che sono saliti sul palco a raccontarci la loro storia d’impresa: Silvia Fossati di Colorised, Gianluca Scardino di Myshareclick, Giuditta Presenti e Allegra La Rosa di My Fair Italy.
ilpubblicitario
8 febbraio 2011 at 8:59“Prima di usare strumenti social concentratevi sul prodotto”. D’accordissimo!
Doctor Brand
8 febbraio 2011 at 12:22Prima regola, la qualità.
ilpubblicitario
8 febbraio 2011 at 13:34Certo Jac, però dobbiamo dare merito al fatto che senza così tanta confusione non esisterebbero gli “specialisti” che aiutano a diminuire la complessità di gestione della comunicazione e nel segmento social in particolare ultimamente.
Sono quindi d’accordo con te Gaetano e Diegoli sul porsi delle domande a monte prima di cominciare una strategia social media.
Ma se un’impresa riuscisse da sè a fare questo a cosa servirebbero le persone specializzate in questo.
E’ senza dubbio vero che tra il farlo mediocremente ed il non farlo consiglierei di NON farlo.
Ma tra “spiegare” come si fa social media ad un’impresa e consigliare di “pagare” qualcuno per farla consiglierei quest’ultima. Consigliando allo stesso modo di rimanere aggiornato su questi argomenti ma di NON mettersi in testa di poterli gestire personalmente.
Un’imprenditore NON ha né il tempo né le competenze specifiche per gestire un flusso comunicativo che, pur facendo parte della sua impresa, diventa complesso se unito ad una comunicazione d’impresa completa.
Sarebbe più idoneo che lui coordinasse il vero core business della sua impresa piuttosto che improvvisarsi “comunicatore”, a patto che non sia il suo mestiere.
Ma detto tra me e te, se io dovessi avviare un’impresa, cercherei di coordiare qualcuno che segua il reparto comunicazione per me piuttosto che farlo io, nonostante ne abbia le competenze. E’ una questione di gestione NON di competenze.
Doctor Brand
9 febbraio 2011 at 11:16Ciao Dany,
grazie per il prezioso contributo.
Il tema della professionalità interna o esterna è molto attuale e “caldo”: in generale sono sempre più convinto che anche (e soprattutto) nelle piccole realtà, affidare in toto la gestione della comunicazione online a qualcuno, per quanto bravo e professionale, sia problematico.
Poi è chiaro che l’eccesso di pianificazione sarebbe un errore ed è chiaro che solo provando ad utilizzare questi mezzi/ambienti si impara, anche sbagliando.
Si potrebbero ipotizzzare casomai modelli “ibridi” in cui parte del marketing e della comunicazione web vengono gestiti fuori e parte in proprio, ma ogni realtà avrà le proprie sfaccettature ed esigenze.
ilpubblicitario
12 febbraio 2011 at 15:21Il modello “ibrido” sarebbe sicuramente l’ideale.
In realtà con “pagare qualcuno” intendevo anche personale interno, “Pagamento” non intendo
“Oltre a quello che già fai occupati anche dei social media e qualche conversazione su Fb! :-)”
Formare personale interno che possa dedicarsi “solamente” alla gestione di questi aspetti “ameni” ma sempre più importanti!