La conversazione è morta, lunga vita alla conversazione

Se è vero che da dodici anni i mercati sono conversazioni, è vero anche che dopo dodici anni non tutte le aziende l’hanno ancora capito.

E da quando si è scatenata la recente “social mania” e il “presenzialismo web” a qualsiasi costo, la situazione è definitivamente degenerata.

Sulla spinta di numeri di utilizzo mondiali incredibili, la “corsa all’oro-social” per chi fa branding è solo agli inizi: gli investimenti forti devono ancora arrivare.

Nel frattempo milioni di persone, già connesse fra loro, sono subissate online dal proliferarsi di sempre nuove presenze aziendali, da mirabolanti overlay promozionali e da tanto rumore di fondo.

Bisogna far capire alle imprese, soprattutto a quelle medio-piccole, che nell’era human-media:

  • essere sui social non è obbligatorio
  • meglio stare fuori dai social, piuttosto che gestirli male
  • gli ambienti di comunicazione web si stanno moltiplicando
  • parlare così tanti nuovi linguaggi non è banale
  • si possono comprare o affittare banner ma non l’engagement delle persone
  • la strategia social va costruita intorno a specifici punti di differenziazione
  • i prodotti e servizi di qualità sono un requisito
  • i contenuti rilevanti sono un altro requisito
  • il copia/incolla del comunicato stampa su facebook rivela scarse competenze
  • fare conversazione non significa mettere un logo in una pagina facebook
  • la conversazione è per definizione bidirezionale
  • le tecniche mass-mediatiche non funzionano, figuriamoci se applicate sui social ormai mainstream

Vedere l’advertising non-convenzionale annoiare ogni giorno di più, deve far riflettere.  Sappiatelo, lo stesso social media marketing, senza una strategia alle spalle che migliora la vita delle persone, non ha futuro e sta già progressivamente perdendo di efficacia.

Facciamo “invertising nella conversazione” o morirà prematura. Causa del decesso: overdose da push-marketing.

E’ servito più di mezzo secolo per liberarci dal broadcast tradizionale: teniamo pulito il web!


P.S.: Un enorme grazie a Nino Gualdoni, autore del titolo di questo post e fonte continua di stimoli e suggerimenti.

Jacopo Pasquini

Consulente e docente di marketing e comunicazione digitale, specializzato in Web Marketing e UX Design. Ho iniziato a navigare su Internet nel 1997 con un modem 56k, oggi lavoro come freelance per aziende, agenzie, università.

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1 Commenta
  • Salvatore Menale

    25 gennaio 2011 at 14:38 Rispondi

    Sicuramente Lunga vita alla conversazione !
    Concordo con te sull’opportunità di conversare tramite i canali Social purchè lo si faccia nel modo giusto.
    Ed allo stesso tempo meglio non esserci: che senso ha avere ad esempio un canale twitter e lasciarlo senza commenti, tweets ed interazioni? L’unico senso che mi viene in mente è quello di offire la consapevolezza ai tuoi followers che non hai ancora capito come comunicare con loro…
    Ciao,
    Salvatore

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