Social Media Marketing: low cost o no cost?

Come promesso seppur in ritardo (chiedo venia), ecco le slide scaricabili dell’intervento “Social Media Marketing: low cost o no cost?” che ho tenuto all’evento Lumen illumina Mettiamocilatesta.it.


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A beneficio di chi non era presente a Firenze il 18 febbraio, faccio un breve riepilogo degli argomenti trattati e provo ad integrare il documento con alcune considerazioni.

  • La definizione stessa di Social Media Marketing che leggiamo su Wikipedia non ci soddisfa molto: sintomo evidente che la materia è ancora sfuggente e trasversale nella comunicazione d’impresa (advertising, PR, online etc…).
  • Parola chiave è “Conversazione” per stabilire un dialogo tra la marca e le persone.
  • Social Media Marketing non significa solo Social Network, piuttosto significa scegliere con professionalità gli strumenti più adatti della comunicazione partecipativa (vedi il Prisma di Brian Solis).
  • I numeri del Social Media Marketing sono impressionanti: può piacere o non piacere a livello personale, ma per chi deve comunicare marche e prodotti è un fenomeno non sottovalutabile.
  • E’ cambiato il comportamento d’acquisto delle persone che oggi più che mai prendono decisioni basate sulla fiducia e sul passaparola. Assuefazione e anticorpi nei confronti della pubblicità persuasiva e seduttiva classica, magari scontata e poco creativa?
  • Social Media Marketing non è la panacea di tutti i mali! Dobbiamo porci obiettivi cognitivi, emotivi e comportamentali raggiungibili, pertinenti e misurabili.
  • Il brand post-moderno rimbalza tra una tecnica ed un’altra del marketing non-convenzionale: viral, tribal, guerrilla, ambient, buzz e chi più ne ha più ne metta. L’online branding vincente passa in ogni caso da una marca conversatrice, conversata e conversabile (vedi qui e qui).
  • La Case history IKEA Facebook showroom ci ha fatto riflettere sul potere della creatività e del coinvolgimento (engagement). Si aprono nuovi mondi espressivi/promozionali per le grandi ma anche per le piccole e medie imprese? Dipende da numerosi fattori, primi fra tutti la “cultura” comunicativa ed il supporto di professionisti.
  • Concludendo la risposta alla domanda “Social Media Marketing: low cost o no cost?” è stata “Low cost si!” ma “No cost, no!” perchè la costruzione di una relazione di lungo periodo tra brand e persone ha bisogno di tempo, impegno, dedizione, volontà e capacità. Tutto questo richiede un budget limitato rispetto ai media tradizionali, ma richiede comunque un budget!

Ringrazio ancora una volta i ragazzi della Milc e ringrazio anche tutti i partecipanti per la bella discussione; mi farebbe piacere leggere qualche vostro commento!

Altre foto dell’evento qui.

Jacopo Pasquini

Consulente e docente di marketing e comunicazione digitale, specializzato in Web Marketing e UX Design. Ho iniziato a navigare su Internet nel 1997 con un modem 56k, oggi lavoro come freelance per aziende, agenzie, università.

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4 Comments
  • mettiamocilatesta

    2 marzo 2010 at 10:40 Rispondi

    Doctor Brand suggerisce che la marca è conversatrice, conversata e conversabile. Queste caratteristiche impongono, a prescindere dalla grandezza del budget a disposizione, di ideare azioni di promozione che siano ottimiste, adattabili, creative e competenti.

    Così come il senso del viaggio risiede nel viaggio stesso, così il valore della marca risiede nell’imperscrutabile e inimmaginabile mondo che si cela dietro alle relazioni che crea.

    Possiamo decidere quando e come ma non possiamo esimerci dal partire. Buon viaggio!

    • Doctor Brand

      2 marzo 2010 at 16:30 Rispondi

      Bellissimo commento: allacciamo le cinture ragazzi, qui si parte davvero…

  • Jose Gragnaniello

    2 marzo 2010 at 10:41 Rispondi

    Bravo Jacopo, bel lavoro!

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