Le 3 C del branding 2.0

Un modo facile per fissare alcuni concetti chiave è quello di radunarli attorno a parole che incomincino per la stessa lettera. Nel brand marketing influenzato dai social media la parola chiave è CONVERSAZIONE: attorno a questo vocabolo nascono “Le 3 C del branding 2.0“.

Conversatore: il brand 2.0 dialoga, parla, si relaziona sempre e comunque con il proprio pubblico, con gli stakeholder e con i sostenitori; è pronto a gestire critiche e crisi improvvise.

Conversato: che vi piaccia o no le persone stanno già parlando di voi e della vostra marca. Se siete bravi il passaparola vi farà volare in alto, se siete cattivi distruggerà la vostra image e reputation. Quale strumento migliore/veritiero di ascolto e di feedback? Badate bene, gratuito! Potete disdire focus group costosissimi e survey online-telefoniche che ottengono solo risposte false, come i soldi del monopoli.

Conversabile: la marca deve offrire piattaforme partecipative “ufficiali”; community, presenza sui social, strumenti di incontro, eventi on e off line. Il touchpoint è inevitabile, per cui forza e coraggio: con una buona pianificazione, con le professionalità e con tanta passione i risultati arriveranno [sempre nel medio/lungo periodo]!

Mi fa piacere se scarichi e condividi la slide:

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Upgrade del 22/02/2010

Pubblicato l’articolo  “Branding 2.0 Il rapporto post-moderno tra la marca e le persone” su Brandforum.it

E’ possibile anche scaricare il PDF qui:

Jacopo Pasquini

Consulente e docente di marketing e comunicazione digitale, specializzato in Web Marketing e UX Design. Ho iniziato a navigare su Internet nel 1997 con un modem 56k, oggi lavoro come freelance per aziende, agenzie, università.

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