10 risposte sul web 2.0

Ecco qui le mie dieci risposte alle 10 domande sul web 2.0 di Giorgio Soffiato:

1. Cosa intendiamo per web 2.0 al servizio delle imprese?
E’ uno stato evolutivo del world wide web che indica l’insieme delle tecnologie e degli strumenti che connettono le (persone delle) aziende con il proprio pubblico (composto da persone), in modalità interattiva, dinamica e reticolare.

2. Il web 2.0 è un mezzo o un fine?
Nessuna delle due: il web 2.0 è un approccio relazionale che permette di raggiungere fini attraverso dei mezzi. Questi mezzi sono ad esempio i social media, i blog, il tagging, gli RSS, i wiki, foto/video sharing e così via.

3. Quali sono gli obiettivi perseguibili con strategie di web 2.0? E quali sono quelli in cui il web 2.0 “calza a pennello”?
Brand awareness, reputation, experience, loyalty, affinity ma anche customer care, CRM, promotion, feedback e co-progettazione di prodotti e servizi. Tempo fa ho schematizzato i principali obiettivi di comunicazione di un Piano di Social Media Marketing, dividendoli in: cognitivi, emotivi e comportamentali.

4. Il blogging aziendale è morto? Perché i blog hanno una penetrazione così bassa e un tasso di aggiornamento irrisorio rispetto al numero di blog aperti?
Gestire un corporate blog comporta un enorme dispendio di energie e di tempo. Molte aziende tendono ad attribuirgli la funzione di “hub” comunicativo, utilizzandolo come piattaforma di raccolta social, spazio di approfondimento e pista di atterraggio. Il rischio maggiore del blog aziendale è proporre contenuti troppo auto-referenziali, quindi troppo “broadcast”.

5. Perché il web 2.0 fa tanto rumore ma non incide pesantemente sui fatturati delle aziende? E’ davvero cosi?
Al di là del fenomeno modaiolo, in molte aziende italiane (soprattutto PMI) manca un background profondo sul mondo del web marketing e della comunicazione online. E’ umano: siamo scettici verso ciò che non conosciamo. Se a questo aggiungiamo il costo delle risorse umane da dedicare e la mancanza di standard condivisi nelle metriche di misurazione del ROI, diventa difficile offrire al management motivazioni razionali che giustifichino investimenti massicci. Sono comunque fiducioso nel futuro perché i numeri parlano chiaro.

6. Si può fare web 2.0 nel B2B?
Il discorso qui si complica un po’, ma con i dovuti accorgimenti tutto è possibile e soprattutto tutto può generare business.

7. Esistono settori, prodotti e servizi per cui il web 2.0 è più o meno indicato?
Il pre-requisito del successo nelle strategie digitali è la qualità dei prodotti e dei servizi: dobbiamo dare dei buoni motivi per parlare e far parlare di noi, positivamente.

8. Pensando al web marketing, ma anche al marketing in generale, il web 2.0 è tra le killer app del futuro o è comunque destinato a giocare un ruolo sempre e solo di “amplificatore di altre attività”? Pensiamo ad esempio ad un confronto con leve come il prodotto e la distribuzione..
Finché le aziende non digeriranno il nuovo paradigma non credo che il web 2.0 giocherà ruoli di primaria importanza. Purtroppo o per fortuna il web 2.0 è trasversale rispetto a molte aree del marketing e della comunicazione d’impresa: penso ad esempio ad advertising, PR, eventi, sponsorizzazioni, prodotti, distribuzione, comunicazione interna, mercati, ricerca-sviluppo e così via. I risultati migliori si ottengono dalle sinergie tra le varie funzioni.

9. Qual è il caso aziendale che ti sentiresti di indicare come “manifesto” del web 2.0?
Azzardo se invece di un caso aziendale propongo una delle più grandi operazioni di passaparola online degli ultimi anni? Parlo del sito “The Million Dollar Homepage” lanciato nel 2005 (quindi addirittura in anticipo sul web 2.0) dal ventenne Alex Tew per finanziarsi gli studi universitari. Il budget stimabile in 50€ si è trasformato in un incasso totale di 1.037.100$ grazie al perfetto sfruttamento delle potenzialità di Internet. Auguro a tutte le aziende che mi leggono di trovare idee creative altrettanto geniali da essere auto-condivise all’ennesima potenza nel web.



10. Come sarà e a chi servirà il web 2.0 del futuro?
Perdonate lo snobismo ma sono già diversi anni che si parla di web 2.0 e credo sia giunto il momento di passare oltre, no? Web 3.0 arriviamo! Forse.

Jacopo Pasquini

Consulente e docente di marketing e comunicazione digitale, specializzato in Web Marketing e UX Design. Ho iniziato a navigare su Internet nel 1997 con un modem 56k, oggi lavoro come freelance per aziende, agenzie, università.

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