Socialtiquette: il galateo sui social media

Netiquette e blogtiquette non bastano più per definire norme comportamentali sul web? La maleducazione online regna sovrana? Stanchi di vedere regole etiche violate?

Tranquilli ci pensa il vostro Doc che ha coniato per voi la socialtiquette (“social” + “étiquette”), ovvero la buona condotta da tenere sui social media.

Vi butto giù, al volo, un primo decalogo:

1) Su Facebook non invitare persone ad eventi che si terranno tra 1 ora a 400 km di distanza rispetto al loro indirizzo di residenza. Atteggiamento antipatico e soprattutto poco redditizio in termini di conversione.

2) Se sei un’azienda su Facebook apri una pagina e non un account personale. Di conseguenza se sei un’azienda con un account personale (errore da matita blu!) non chiedere amicizia ad una persona che ha un (correttissimo) account personale: diventare amico di un’azienda è davvero buffo per non dire ridicolo.

3) Se gestisci 10 pagine Facebook evita di suggerire le suddette pagine ad amici, peraltro disinteressati, per 20 volte al giorno: un dubbiettino sul fatto che stai spammando no eh?

4) Aggiungere amici su Facebook e richiedere contatti LinkedIn presentandosi; preveggenza e telepatia ancora non sono state digitalizzate.

5) Chiedere e scrivere raccomandazioni vere su LinkedIn. Almeno qui manteniamo un pò di dignità professionale, appunto.

6) Usare e non abusare degli #hashtag su Facebook, Twitter e Friendfeed. #nonvalescriverehashtagcherischianodasolidisuperarei140caratteri

7) Non intrattenere conversazioni private con un amico nel flusso pubblico di Twitter e Friendfeed. Sinceramente il resto del mondo dormirà lo stesso sonni tranquilli anche senza sapere come avete chiamato la vostra nuova tartarughina di mare (non riesco a ritrovare il tweet ma giuro che l’ho letto).

8) Non ritwittare qualsiasi cosa di qualsiasi account e non fare check-in su foursquare ogni volta che arrivi con la macchina nel garage di casa (ok, traquillo, non te lo toglie nessuno il badge di sindaco!). Modalità robot da catena di montaggio.

9) Rispettare le licenze di utilizzo nelle foto caricate su flickr. Violare le leggi sul copyright e i diritti di autore ancora non è sdoganato, fortunatamente.

10) Se lavori per un’agenzia di PR, di Buzz marketing o di Social Media evita di tempestare i top-blog con mail impersonali (copia/incollate) che contengono il link all’ultimo virale da pompare su Youtube. Ragazzi, se non l’avete ancora capito, il coinvolgimento blogger non funziona più così.

Intanto, mentre stavate leggendo ho creato ed embeddato qui sotto il Gruppo Socialtiquette in cui sarebbe davvero carino ricevere nuove idee per modificare il decalogo e per trasformarlo magari in qualcosa di più ampio…il top sarebbe aggiungere “Socialtiquette” come nuova voce su Wikipedia.

Che ne dite, ci proviamo? In ogni caso grazie, comunque vada sarà un successo! 🙂

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Jacopo Pasquini

Consulente e docente di marketing e comunicazione digitale, specializzato in Web Marketing e UX Design. Ho iniziato a navigare su Internet nel 1997 con un modem 56k, oggi lavoro come freelance per aziende, agenzie, università.

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4 Comments
  • Dario Ciracì

    21 settembre 2010 at 6:57 Rispondi

    Aggiungerei:

    evitare di leggere i linguaggi specifici di altri social Twitter e Foursquare) su social più genereci come Facebook. Chi non li usa potrebbe infastidirsi e prenderci per matti!

    Insomma, io non collegherei i vari account 😉

  • Francesco

    21 settembre 2010 at 7:27 Rispondi

    Evitare lo scambio di raccomandazioni su Linkedin: ci può stare? 🙂

  • Andrea

    21 settembre 2010 at 18:05 Rispondi

    Riassumerei in: comportati come faresti per non essere emarginizzato, deriso, picchiato in the “urban life” 🙂 Nice buddy!

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