Twit Parade, le aziende più amate dagli italiani su Twitter.
Sono molto felice di pubblicare il guest post di Barbara Ghirimoldi che ci illustra la prima ricerca italiana sui brand più popolari e sulle conversazioni più dibattute di Twitter. Barbara è Direttore Generale di Text 100 Global Public Relations, società di consulenza PR con 30 uffici nel mondo e partner del Master in Comunicazione d’impresa – Università di Siena.
Twitter in Italia è ancora in una fase di evoluzione e di crescita. Ecco perchè, in collaborazione con la società di analisi e.life, abbiamo realizzato la prima ricerca condotta in Italia per scoprire quali sono le aziende più popolari e quali sono gli argomenti più dibattuti su Twitter. In dettaglio, nel mese di maggio 2010 abbiamo preso in esame oltre 258 aziende appartenenti a 28 diversi settori merceologici e abbiamo analizzato ben 61.000 tweet, escludendo tutti quelli pubblicati tramite i profili ufficiali delle marche.
Vi voglio segnalare alcuni flash dalla ricerca:
- Quanto si parla – dall’analisi appare evidente che in Italia chi va su Twitter lo fa per partecipare in modo attivo: sono infatti più di 1.900 i tweet giornalieri in Italiano e i 10 brand più twittati hanno oltre 30 citazioni giornaliere ciascuna.
- Di cosa si parla – Internet e tecnologia si distaccano dal resto dei temi insieme al settore automotive: in particolare, Fiat è al 16%, Toyota al 13%,Alfa Romeo all’11% e BMW all’8%
- La top ten dei brand – sul podio iPad, Twitter, iPhone e poi a seguire Google, Facebook, Apple, YouTube, Sony, Android, RAI
- I top influencer – Marcello Lupoi (chi lo conosceva? :)) Beppe Grillo, Luciano Ligabue… e poi una curiosità, nei primi dieci c’è anche Nichi Vendola, unico politico in lista.
Naturalmente i dati completi, insieme alle varie classifiche e a qualche consiglio utile su come comunicare al meglio su Twitter li troverete nella nella presentazione di Text 100.
Qui mi resta lo spazio solo per una conclusione: su Twitter e sui social media in generale, non è obbligatorio esserci, magari solo per seguire il trend del momento – a proposito, voi ci siete già ? – però è utile almeno sapere cosa di dice di noi (e della nostra azienda) quindi, ascoltare prima di parlare. Se proprio vogliamo partecipare, prima di aprire il nostro account su Twitter e la nostra pagina Facebook, cerchiamo di definire: a chi vogliamo parlare, i temi di discussione, le risorse dedicate al progetto, gli obiettivi, le metriche. In sintesi, Twitter è un mezzo e per usarlo al meglio a livello aziendale dobbiamo prima avere una strategia
E voi che ne pensate? Spero di leggere i vostri commenti qui, nel blog di Jacopo, che così gentilmente ha messo a disposizione il suo seguitissimo spazio virtuale e poi, se volete, continueremo la conversazione su Twitter e su Facebook.
Barbara Ghirimoldi
Gianluigi Zarantonello
13 luglio 2010 at 6:36Ciao Barbara, ottimo post, in particolare condivido la parte dove dici che è necessario ascoltare prima di parlare (oltre al fatto che parlare non è obbligatorio se non si sa cosa dire).
Ne ho scritto proprio stamattina su http://internetmanagerblog.com/2010/07/13/twitter-come-strumento-di-ascolto-e-ricerca/ , Twitter può essere un potente strumento di ascolto, da cui partire per iniziare una conversazione sensata.
Ciao
Gianluigi Zarantonello
Doctor Brand
15 luglio 2010 at 10:06Ciao Gianluigi,interessante il tuo twitter come “termometro della conversazione globale”.