Brand name: il nome della marca
“Croata“. La camicia si chiamava così! Quando l’ho vista non ci credevo. E non ci credevo per due motivi: primo perchè non pensavo che anche nelle grandi catene di abbigliamento si vendesse l’usato e secondo perchè pensavo fosse un fantastico colpo di genio. Invece no, era solo un’etichetta di una camicia usata, taglia L, non in promozione a 3,90€.
Il nome della marca non è importante, è fondamentale. Troppo spesso si vedono brand name nati per caso, improvvisati o peggio ancora affibbiati per illuminazione divina del capo.
E la cosa sconcertante è che molte grandi imprese continuano nella produzione propria, senza affidarsi a professionisti che di lavoro analizzano, pianificano, creano e registrano nomi di prodotti e servizi. Nomen est omen (il nome contiene già un presagio) ammoniva Plauto!
Se invece non c’e’ speranza di budget, se ci sentiamo fortunati e vogliamo giocare a fare i piccoli chimici inventori di nomi vale la pena buttare giù almeno una bozza di tavola semantica e considerare aspetti come: cromia, lettering, fonetica, semantica, identità, memorizzazione, eufonia (l’effetto piacevole prodotto da un suono o da più suoni di parole che si incontrano).
Per approfondire e investire in 2 libri, ti consiglio questi:
Brand name stories
Il nome della marca
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obi
14 ottobre 2009 at 10:55Secondo me "Band name" è piuttosto il nome della banda. Non so, come ad esempio l'immortale banda di Viggiù, che, Nomen est Omen, presagì perfino che un giorno l'amena località sarebbe stata visitata addirittura da una banda di banditi.
Jacopo
14 ottobre 2009 at 15:44Ahahaha, grazie per la segnalazione obi. Ho già corretto il titolo del post da "Band name" a "Brand name". :)Thanx